L’Istituto Diocesano di Musica Sacra ha organizzato per sabato 17 marzo alle ore 19,00 il concerto quaresimale “Stabat Mater” nel quale verranno eseguite musiche di A. Concesa-M. Ruggeri, C. Gounod, F. Liszt e J. G. Rheinberger. Sarà la ex cattedrale di San Pietro Apostolo in Fondi, con la sua storia e la sua arte, ad accogliere l’appuntamento che vedrà quale interprete il Coro dell’Arcidiocesi di Gaeta, diretto da don Antonio Centola, accompagnato all’organo da Marco Di Lenola e da un quartetto d’archi (Angela Foddanu, Ilenia De Meo, Davide Leboffe e Daniele Di Fazio). Il concerto vedrà la partecipazione del tenore Adriano Caroletti, cantore della Pontificia Cappella Musicale Sistina e Direttore della Cappella Musicale Lauretana.
«Per parte mia ritorno più che mai al mio punto di partenza, al cristianesimo. L’avvenire del mondo è in questo suo passato e la sapienza ultima nella croce. Un giorno scrivevo che solo Cristo ci può liberare; quel sentimento sgorgava dal più profondo del mio cuore, non nelle parole ma nelle speranze rassegnate, nella musica solitaria. Questa musica non si scrive, non si canta, ma noi sentiamo, nelle nostre sofferenze, che Dio l’ascolta…». Con queste parole affidate a una lettera indirizzata alla contessa Marie d’Agoult, Franz Liszt dichiarava il desiderio di ritrovare un po’ di quiete e tranquillità e la necessità di fermarsi a meditare sulle grandi riflessioni che stavano scuotendo il suo animo.
Il concerto prenderà avvio dall’incipit della Via Crucis di Liszt attraverso l’intonazione gregoriana dell’inno processionale “Vexilla regis” e la cristallina trama polifonica di palestriniana memoria dell’“O crux”.
La trama polifonica e il richiamo al canto gregoriano contraddistinguono anche l’“Adoramus te, Christe” di A. Concesa, rivisitato da M. Ruggeri.
La prima parte del concerto si conclude con il prologo e tre parole da “Le sette parole di Cristo sulla Croce” di C. Gounod. Il prologo (Lc 23,28) ricorda il rivolgersi di Gesù alle donne in pianto a Gerusalemme e il Calvario quale luogo della crocifissione; la prima parola ripropone Lc 23,24: “Padre, perdona loro perché non sanno quello che fanno”; la quarta Mt 27,45-46/Mc 15,33-34: “Dio mio, Dio mio perché mi hai abbandonato?”; la settima Lc 23,46: “Padre, nelle tue mani consegno il mio spirito”.
La seconda parte del concerto propone lo “Stabat Mater” di J. G. Rheinberger. La prima parte della sequenza, composta da Jacopone da Todi, che inizia con le parole Stabat Mater dolorosa, è una meditazione sulle sofferenze di Maria, madre di Gesù, durante la crocifissione e la Passione di Cristo. La seconda parte, che inizia con le parole Eia, mater, fons amoris, è una invocazione in cui l’orante chiede a Maria di renderlo partecipe del dolore provato da Maria stessa e da Gesù in quei momenti drammatici.
L’iniziativa del concerto è in collaborazione con l’Associazione “Circolo Culturale Cattolico San Tommaso d’Aquino”, giunta al decennale della sua attività, ed è resa possibile dalla sponsorizzazione di attività locali (MaPe Costruzioni, Royal Fruit, Centro Copie, De Santis Assicurazioni, Marrocco Costruzioni), nonché dalla sensibilità e generosità di privati che hanno contribuito nell’anonimato a sostegno dell’evento.
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